Il Conto Termico è un incentivo che ha la finalità di promuovere interventi di piccole dimensioni mirati all’incremento dell’efficienza energetica e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili. 

A partire dal 31 maggio 2016 è entrato in vigore il Conto Termico 2.0, con cui sono state introdotte una serie di misure di potenziamento e semplificazione della precedente versione del meccanismo incentivante, in modo da rendere più fruibile l’incentivo da parte dei possibili beneficiari.

Sia le Pubbliche Amministrazioni che i Soggetti Privati possono richiedere gli incentivi previsti dal Conto Termico.

Le PA possono accedere ad un contingente di spesa annuo cumulato di duecento milioni di euro per tutti gli interventi previsti dal Conto Termico, mentre per i privati, comprese le imprese di qualsiasi natura e i soggetti che non sono titolari di reddito, è riservato un contingente di settecento milioni di euro e possono beneficiare degli incentivi relativi agli interventi di produzione di energia termica da fonti rinnovabili.

Le misure che hanno avuto maggiore riscontro dall’avvio del meccanismo da parte dei soggetti privati sono il solare termico e gli interventi relativi a caldaie, stufe e termocamini a biomassa.

L’aspetto più interessante del Conto Termico, rispetto alle altre misure incentivanti applicabili allo stesso settore, risiede sicuramente nella modalità di riconoscimento del beneficio economico.

Il corrispettivo spettante viene corrisposto sotto forma di pagamento diretto (e non come sgravio fiscale) in:

• 1 rata per importi inferiori a cinquemila euro
• 2 rate per somme superiori relative ad interventi di piccola entità (sotto 35 kW o 50 m² per i collettori solari)
• 5 rate per potenzialità superiori alle soglie precedenti